Reddito di base universale
Garantire a tutti di poter vivere anche se non si è in grado di trovare un lavoro e allo stesso tempo aiutare chi non è più in grado di rientrare nel mondo del lavoro è una necessità del nostro tempo
La
tematica del reddito di base universale non è nuova nel dibattito
politico che si è sviluppato nel nostro paese e diventa ancora più
attuale in un momento di crisi economica, sociale e sanitaria come
quella sviluppatasi con il propagarsi dell'infezione da coronavirus
chiamato COVID-19.
Anzitutto bisogna definire bene cosa si
intende con reddito di base, infatti ci vogliamo distanziare da quella
riforma che è entrata in vigore poco più di un anno fa che riteniamo
inadeguata e insufficiente a rispondere a quelle che sono le necessità
delle persone che si trovano senza mezzi di sussistenza. Quello che si è
fatto finora non è abbastanza, i parametri d'accesso sono troppo
discriminatori e la somma erogata non permette in molti casi di
raggiungere uno stile di vita che superi il livello minimo di
sopravvivenza, inoltre bisogna anche guardare alla parte di riforma
delle strutture statali per l'impiego e come queste possano aiutare i
cittadini che fanno richiesta di entrare nel programma di aiuto statale a
ritornare a far parte del settore produttivo e attivo della
società.
Questo rinnovamento , forse il più agognato, non è
mai arrivato e in ogni caso non soddisfa in alcun modo l'ideale a cui
si doveva arrivare. Il reddito di cittadinanza, per come è stato
formulato, in ultima analisi non è lontanamente paragonabile alla
riforma che avrebbe dovuto , secondo i legislatori, "abolire la
povertà".
Bisogna quindi superare il reddito di cittadinanza
andando a modificare anzitutto i parametri per cui è possibile far
richiesta, i quali devono essere innalzati per permettere a chiunque si
trovi in difficoltà di poter sfamare sé stesso, la propria famiglia e
mantenere un tetto sopra la testa, visto e considerato che molto spesso
la casa non è un diritto ma un lusso, quindi i lavoratori che si trovano
ad essere licenziati e non hanno maturato una disoccupazione
sufficiente possono comunque avere un po' di respiro ed essere
successivamente reintegrati nel tessuto produttivo locale.
Inoltre
la somma da erogare non può essere irrisoria altrimenti non sarebbe
diverso da una forma di integrazione al reddito su base assistenzialista
che, come accade oggi, non è nemmeno in grado di mitigare l'impatto del
grande caos sociale che si è venuto a creare nel paese.
Per calcolare la somma da destinare ai beneficiari del reddito di
base universale bisogna prendere in considerazione lo stipendio medio
percepito dai lavoratori italiani ,infatti deve essere chiaro che non ci
deve essere un abbassamento nello stile di vita di coloro che faranno
richiesta; a questo proposito, un altro punto fondamentale è quello di
rimuovere quegli inutili e ridicoli obblighi su come spendere i soldi
che sono erogati dallo stato.
Ovviamente questo pone il
problema di quello che è lo stipendio minimo in Italia e il fatto che è
necessario già ad oggi innalzarlo al di sopra della soglia di povertà,
una peculiarità italiana quella che chi lavora possa a malapena
sopravvivere, e questo è uno dei risultati che vorremmo ottenere.
Questa
riforma complessa deve essere accompagnata indubbiamente da una più
ampia riforma del settore della ricerca del lavoro attraverso i canali
del Centro per l'impiego, un rinnovamento e ampliamento del numero di
impiegati è il primo grande passo necessario per raggiungere qualche
risultato da questo punto di vista. Il centro per l'impiego avrà il
dovere di seguire e guidare gli utenti attraverso piano di reinserimento
personalizzati in base alle capacità, alla storia professionale, al
livello d'istruzione, all'età e alle caratteristiche peculiari del
territorio in cui si trova.
A questo punto il sistema che si è
venuto a creare sarà in grado di fornire un posto di lavoro o un corso
di formazione professionale che possa aiutare al reinserimento nel mondo
del lavoro attraverso anche nuove qualifiche in tempi rapidi.
Garantire a tutti di poter vivere anche se non si è in grado di trovare un lavoro e allo stesso tempo aiutare chi non è più in grado di rientrare nel mondo del lavoro è una necessità del nostro tempo, la povertà non può essere un fenomeno presente in un paese che vuole definirsi sviluppato. Per questo è necessario che l'Italia investa seriamente nel potenziamento del sistema di welfare così da superare quest'ennesima crisi che affligge il nostro paese.